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Reporting e accessibilità: una doppia sfida di comunicazione finanziaria e inclusione

La digitalizzazione dei report normativi ha portato numerosi benefici in termini di lettura e fruizione dei dati. Ma per trarne il massimo vantaggio, i documenti devono essere accessibili. In questo articolo condividiamo l’importanza dell’accessibilità digitale, dal suo ruolo inclusivo alla qualità dei dati. Dietro questa nozione si nasconde un duplice interesse: comunicazione e inclusione finanziaria.

Un documento accessibile digitalmente è un report che può essere letto da chiunque, comprese le persone ipovedenti o non vedenti o anche l’intelligenza artificiale e il software. In Francia, si stima che quasi 1,7 milioni di persone soffrano di disturbi della vista (secondo La fondation des aveugles de France). La nozione di accessibilità implica quindi l’integrità dei dati per la loro integrale consultazione. Sulla base di questa constatazione, la Francia ha imposto l’accessibilità digitale ai servizi pubblici a partire dal 2005, poi alle imprese nel 2018. In Europa, la legge europea sull’accessibilità impone l’accessibilità ad un certo numero di prodotti e servizi, in particolare siti e applicazioni nel 2019. Infine, Lo standard ISO 24495-1 ha completato questi requisiti nel 2023. Richiede che tutti i documenti siano redatti in un linguaggio semplice e chiaro.

Da dicembre 2021 anche questo obbligo di accessibilità fa parte del formato ESEF. Il suo obiettivo è quello di “migliorare l’accessibilità, la facilità di analisi e la comparabilità dei rendiconti finanziari consolidati che compaiono nelle relazioni finanziarie annuali”. Questo obiettivo è raggiunto da un formato digitale e strutturato: HTML. Grazie a questo e all’ XBRL, le informazioni finanziarie diventano accessibili perché strutturate. Ogni elemento è identificato tramite tag (titolo, tabella, immagine), e indicizzabile grazie alle descrizioni (anche nei motori di ricerca). Ma è importante che il documento XHTML sia stato creato nativamente in questo formato. Quando un documento PDF viene convertito in XHTML, la struttura dei dati e del contenuto è pericolosa e non ne garantisce né l’integrità né l’accessibilità. Da qui l’importanza di scegliere con attenzione la propria soluzione di reporting e di privilegiare uno strumento che consenta la creazione di documenti in XHTML nativo e semantico.

HTML e XBRL consentono anche di descrivere gli elementi di un documento. Nel caso di un’immagine, testi alternativi ne forniscono una descrizione ai lettori. Quando questo è troppo complicato, la descrizione è lunga e noiosa. Il messaggio di questa immagine potrebbe quindi non essere compreso. Un’immagine semplice con un messaggio chiaro e conciso sarà più inclusiva, quindi sarà ben compresa da una persona ipovedente o non vedente, oppure da un’intelligenza artificiale o semplicemente se l’immagine non si carica. Quindi, una buona struttura serve anche allo scopo del documento: gli permette di acquisire rilevanza e di trasmettere il messaggio giusto, con chiarezza. Infine, l’accessibilità digitale diventerà sempre più centrale, in particolare nel contesto della CSRD e per l’avvento dell’ESAP. Dal punto di vista CSRD, i rapporti sulla sostenibilità devono essere accessibili (sia in termini di lettura automatizzata che di inclusione delle persone ipovedenti o non vedenti). Un’esigenza coerente con l’essenza stessa della nuova direttiva che tende ad una maggiore inclusione nella sua sezione Sociale. Inoltre, ESAP è in attesa di documenti accessibili per il suo lancio. L’iniziativa europea mira a essere il più grande data lake per dati finanziari ed extra-finanziari. In realtà, questo progetto engure viene preparato oggi perché richiederà documenti già correttamente costituiti per alimentare questa base. Quando verrà avviato, l’ESAP richiederà dati già accessibili per poter essere utilizzato. L’accessibilità consente inoltre la comparabilità dei dati per gli investitori e tutte le parti interessate.