logo

SFDR: aggiornamento sul nuovo regolamento europeo

A partire da marzo 2021 nell'UE, la SFDR* mira a contribuire agli obiettivi degli Accordi di Parigi e alla lotta contro il greenwashing reindirizzando il capitale verso la finanza sostenibile. Considerate inadatte da alcuni, le norme sono attualmente in fase di revisione.

SFDR oggi

Laddove la CSRD* (di cui vi abbiamo parlato qui) fornisce un quadro per i report di sostenibilità delle società non finanziarie, la SFDR si applica alle società di investimento, ai gestori di portafoglio e alle banche. Questi sono tenuti a pubblicare informazioni sulla sostenibilità dei loro prodotti finanziari e a classificare i loro fondi secondo diversi criteri di sostenibilità.

In breve, i prodotti finanziari si dividono in 3 categorie:

  • I fondi di cui all’articolo 8 devono promuovere le caratteristiche ESG e tenerne conto nel processo di investimento,
  • I fondi di cui all’articolo 9 devono avere un obiettivo di investimento sostenibile,
  • I fondi di cui all’articolo 6 non soddisfano i requisiti degli articoli 8 e 9 e non incorporano criteri o obiettivi di sostenibilità.

Per i prodotti che soddisfano i criteri sopra indicati, alcune informazioni devono essere incluse nella relazione annuale della società:

  • una politica di rischio legata alle tematiche ESG che indica come questi criteri influenzano gli investimenti e i rendimenti degli asset aziendali. Ciascun rischio deve essere dettagliato in termini di sostenibilità nelle attività aziendali e indicare le azioni messe in atto per affrontarlo,
  • una politica di impatto negativo sui fattori di sostenibilità che specifica come le aziende influiscono negativamente sull’ambiente e sul dominio sociale. Per fare ciò, le aziende devono prima indicare come vengono identificati e misurati gli impatti negativi. Quindi, devono sintetizzare questi dati secondo alcuni indicatori chiave (o PAI*),
  • una politica retributiva che tenga conto degli aspetti di sostenibilità e descriva come i criteri ambientali e sociali sono integrati nel calcolo della remunerazione dei dipendenti e dei dirigenti.

Evoluzioni normative per il domani

Oggi si parla di imporre criteri ESG per tutte le tipologie di prodotti in modo da incoraggiare le aziende a investire nella finanza sostenibile, per garantire maggiore trasparenza e comparabilità tra queste aziende e non penalizzare i “bravi studenti”.

Per raggiungere questi obiettivi è in corso una consultazione lanciata dalla Commissione Europea. Potete inviare le vostre risposte entro il 15 dicembre (trovate la consultazione mirata qui).

SFDR e tassonomia dell’UE

Il regolamento sulla tassonomia chiarisce inoltre la SFDR consentendo, grazie a diversi indicatori ambientali, di determinare se un’attività economica è un investimento sostenibile o meno. Anche questa tassonomia europea (o cosiddetta “tassonomia verde”) è attualmente in fase di revisione, ve ne parleremo presto!

Focus sulla Francia e sul marchio ISR*

Parallelamente a questi sviluppi europei, in Francia, il Ministero dell’Economia ha annunciato il 7 novembre 2023 che i fondi che investono in società che realizzano nuovi progetti di esplorazione, sfruttamento o raffinazione legati agli idrocarburi non potranno più richiedere l’ISR. Secondo Morningstar, circa il 45% dei 1.200 fondi etichettati sarà quindi devono modificare la composizione dei loro portafogli, col rischio di perdere la loro etichetta.

*Glossario

CSRD: Direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale

ISR: “Investissement Socialement Responsable” (o “Investimento Socialmente Responsabile”), etichetta francese che mira a conciliare performance economica e impatto sociale e ambientale finanziando aziende che contribuiscono allo sviluppo sostenibile.

PAI: Principal Adverse Impact, definito nelle norme tecniche (RTS) della SFDR

SFDR: Sustainable Finance Disclosure Regulation, regolamento sull’Informativa sulla Finanza Sostenibile